Utilizzi la sigaretta elettronica già da un po’, hai perfezionato la tecnica “base” e sei alla ricerca di un nuovo modo di svapare?

La risposta alla tua esigenza potrebbe essere il dripping… continua a leggere per saperne di più!

Cos’è il dripping

Il dripping consiste nel lasciar cadere alcune gocce di liquido direttamente sulle bobine dell’atomizzatore.

Per capire meglio il meccanismo facciamo un piccolo ripasso su come funziona la sigaretta elettronica: grazie all’energia della batteria l’atomizzatore scalda una bobina (che assorbe il liquido tramite uno stoppino) e lo fa evaporare, producendo appunto vapore. 

Nello svapo “tradizionale” quindi il liquido viene immagazzinato nel serbatoio prima di essere inalato, nel dripping invece si aggiunge direttamente nell’atomizzatore, senza l’utilizzo di cartucce.

Per cimentarti in questa tecnica hai bisogno di un atomizzatore specifico senza serbatoio:  la ricarica avviene facendo cadere dall’alto delle gocce di liquido direttamente sul cotone della coil, dripping viene proprio dall’inglese to drip, ossia gocciolare. Al posto del serbatoio si trova una campana di vetro e al suo interno la resistenza. 

Con questa modalità il serbatoio ha bisogno di ricariche più frequenti: lo stoppino deve essere sempre umido per non bruciarsi e quindi il liquido deve gocciolare costantemente. 

Il dripping non è una tecnica per neofiti, ma necessita di un buon livello di esperienza e manualità.

Consigli per il dripping

Nonostante la maggiore difficoltà la tecnica del dripping è molto apprezzata in quanto permette di sentire gli aromi in maniera più forte

La camera del vapore è ridotta, quindi il liquido si trova abbastanza vicino alla bocca: è consigliabile utilizzare un tip (la parte più stretta) non troppo corto, soprattutto quando si fanno i primi tentativi. 

Oltre alla lunghezza, anche il materiale può influire sulla temperatura del vapore prodotto e qui c’è proprio l’imbarazzo della scelta: pyrex, plastica, ceramica, alluminio e acciaio inossidabile (i più utilizzati)

Nel dripping, come abbiamo visto, il liquido (tre o quattro gocce) deve essere versato direttamente sulla bobina ma quando la sigaretta elettronica è spenta. Dopo aver completato l’operazione si accende e si aspetta la formazione del vapore, da inalare subito. 

Attenzione a non esagerare: troppo liquido rischia di compromettere la svapata, oppure fuoriuscire e sporcare il dispositivo.

I vantaggi del dripping

Tra i vantaggi del dripping non ci sono sicuramente la semplicità o la comodità, ma è una tecnica molto amata per quel che riguarda la qualità della svapata

Il vapore arriva nel cavo orale senza filtri, quindi il sapore risulta più intenso, puro e aromatico. Le nuvole di fumo poi sono più grandi e dense.

Si può variare l’aroma molto più spesso, caricandone uno diverso dopo pochi tiri.

La manutenzione di una sigaretta elettronica adatta per il dripping è ancora più semplice avendo meno componenti e richiede quindi meno ricambi.

Di contro il fatto di dover ricaricare il liquido dopo poche boccate risulta sicuramente scomodo se si va di fretta o se si è in un luogo affollato. 

L’attenzione richiesta per il dripping è sicuramente maggiore di quella che si mette nell’utilizzo di dispositivi automatici. 

Infine non è una tecnica che si impara dall’oggi al domani, ma necessita pratica per capire il giusto livello di liquido da inserire nella sigaretta elettronica. Occorre manualità anche nell’aprirla, versare, chiudere e aspirare… in tempi brevissimi.

Ecco perché pensiamo che il dripping possa essere per molti ma non per tutti!

Se la classica svapata ormai ti annoia e hai bisogno di un’esperienza più intensa e divertente il dripping potrebbe fare al caso tuo: ricorda solo di non avere fretta e gustarti ogni momento!

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